27/07/13
Ho deciso di iscrivermi in una palestra. Ad agosto avrò sicuramente molto tempo libero e non mi và di afflosciarmi su un divano per tante ore.
Quindi ho preso il mio Ipad con la foto della mappa per raggiungere una palestra che faceva orario continuato e sono partito.
Sono le 19, la palestra è ad un km e mezzo di distanza, una bella passeggiata! Inizio ad attraversare le Avenue, per poi mettermi a cercare la Steward Ave. Tagliando tagliando arrivo ad una parallela della strada che cerco e vedo la strada bloccata da una “biga” elettrica della polizia e poi sento e vedo un bel casino di gente, musica, un sacco di people insomma! Tipo il gay pride che avevano fatto. Mi avvicino incuriosito e mettendo a fuoco vedo un carro blindato dell'esercito con due soldati dentro, una 20ina di soldati a piedi dietro, una Chevrolet decapottata con un generale, moglie e figlie sopra a salutare la folla, a seguire la banda dell'esercito e tante altre cose.
Non capivo se fosse una festa in maschera! Perchè ho sempre visto il presidente in tv fare ciao ciao con la manina dalla macchina.
Ok. Questa è la giornata dell'orgoglio americano. L'esercito. Era tutto vero, salutano per davvero sfilando lentamente e la gente nei marciapiedi applaude, urla, sorride a bocca aperta, sostiene i suoi paladini, i suoi eroi.
Se avessi visto questa cosa in tv probabilmente avrei detto questi sono tutti scemi.
Apro una parentesi sullo stereotipo americano.
Ogni tanto c'è qualcuno che mi scrive “gli americani sono grassi”! No, io sono a Seattle, ci sono i grassi è vero, ma forse ce ne sono più a Cagliari. E magari chi lo pensa è pure sovrappeso. “Gli americani si gonfiano i muscoli con bla bla bla”. No! Qui a Seattle si vive da sportivi. Non ci sono mostri giganti con i muscoli. “Gli americani mangiano male!”. No! Forse il dipendente americano non saprà cucinare, non lo so. Ma qui si mangia da dio. Ho visto solo tre Mc Donalds a Seattle. A cagliari quanti sono? 20?
A volte trovi i piatti composti con la quantità di calorie scritta. Poi, in generale le quantità di cibo che ti arriverà nel piatto non sarà poca, ma qui mangi qualsiasi tipo di cucina.
A Cagliari, in Italia vanno di moda gli “all you can eat”, figo! Giappo(ci)nese fino a scoppiare (sono uno di quelli), quanti adorano andarci? Quanti si spaccano la pancia? Stereotipi...
Torniamo alla giornata per l'esercito.
Tutti che urlano, tutti che esultano a gran voce come fossero dei vip.
I soldati in divisa con un caschetto sul corazzato non si stancano di sorridere, hanno dei bei visi, sono solari, sembrano protettivi e salutano, qualche bambino si avvicina per fare una foto, il soldato si allunga fino a toccargli la mano.
Io sono rimasto impressionato.
Cazzo io ho fatto la domanda come obiettore a 17 anni! Mio padre l'ha scoperto due anni dopo e non mi ha rivolto la parola per non so quanto tempo (era poliziotto)! Io ero contro questa cosa.
La folla esalta i suoi eroi, guardo gli occhi di tutti quelli che posso vedere. Ci credono! Loro credono in loro. Loro credono negli Stati Uniti d'America. Che sia un barbone, un invalido, un americano qualunque, ammira il suo esercito.
E qui molti direbbero: americani=guerra=morte=petrolio=ricchezza e le cose che si dicono sempre per entrare in polemica (sono uno di quelli). Ma oggi no. Io sto parlando della gente, non di chi la governa. Io voglio parlare di un popolo che crede nelle persone. Un popolo a volte sordo, un popolo impegnato a lavorare, a correre, un popolo intasato ha un momento per fermarsi e ammirarsi con orgoglio, al di là di cosa stanno ammirando (soldati). Loro dopotutto sono la forza militare più forte del mondo, hanno quello! E ne sono fieri con le lacrime agli occhi.
Io non sono fiero di essere italiano. Non lo sono più. Non trovo più un motivo per esserlo! Un motivo nazionale intendo. Forse la pizza, buona! Se passa l'esercito italiano davanti casa, dico scallonisi ( e anche qui non attaccatevi alla parola, non ce l'ho con l'esercito italiano, quelli fanno solo del bene ed è una cosa bella ma non sono orgoglioso) è che se fanno una parata, non ci vado.
Io non sono fiero di essere italiano. Non lo sono più. Non trovo più un motivo per esserlo! Un motivo nazionale intendo. Forse la pizza, buona! Se passa l'esercito italiano davanti casa, dico scallonisi ( e anche qui non attaccatevi alla parola, non ce l'ho con l'esercito italiano, quelli fanno solo del bene ed è una cosa bella ma non sono orgoglioso) è che se fanno una parata, non ci vado.
Non vado a vedere il mio presidente! Dico scallonisi! Posso essere orgoglioso della nazionale di calcio! Ma non è vero neanche quello, ogni volta mi chiedo come ha fatto a convocare Montolivo o quell'altro e poi la mafia è anche lì, scallonisi. Se vedo un politico famoso, quelli che ci hanno ridotto così dico: Oh callone! Quanti italiani devi uccidere sto mese?
Questa festa americana mi ha fatto pensare che per una nazione credere nella propria gente è un abbraccio caldo al cuore. È volersi bene.
Io sono italiano, e credo che gli italiani dovrebbero meritare più fiducia tra di loro. L'Italia ha la storia del mondo nelle mani. Ce la siamo dimenticata, ci siamo dimenticati di Garibaldi e dei mille, di gente così. Fiera! È nel nostro DNA, abbiamo una cultura immensa. E allora penso alla Germania! Questi dopo la seconda guerra mondiale si sono ripresi il proprio orgoglio, pagato i debiti che sembravano infiniti e ora prestato soldi a tutti. In più si sono pure riscattati. Sono civilissimi.
L'orgoglio italiano c'è dentro di me perchè mi manca da morire l'Italia, mi manca da morire essere italiano, mi manca la gente italiana, quella mediterranea, quella ospitale, quella vera, quella viva che saluta chiunque, che parla con chiunque.
Grande Sergio, il tuo blog è molto interessante, tiene compagnia, è bello leggere le tue storie e le tue avventure...il tuo diario...come si faceva una volta...magari visto che non ti costa nulla...applica anche la monetizzazione a blogspot...magari ti fa anche solo 10 euro al mese per le visite...però non sarebbe male! continua così...sei un grande
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