L’uomo invece, va a intermittenza.
Ci sono momenti di Enel Energia che vanno e che vengono. Piccoli momenti di certezze che da li a poco saranno i momenti più instabili della sua vita. Non è sempre così, però è quello che vedo e che ho "vissuto" in prima persona e che vivo ancora.
Essere uomo vuol dire costruirsi una sicurezza apparente perché “devi essere uomo” , oppure “sii uomo”. Io non l’ho mai capita fino in fondo, e quando vedo persone che si mostrano con la loro armatura fatta di metallo o pietra di scontati luoghi comuni maschili di ego, in realtà li invido, e mi sento molto piccolo. Chi li butta giù quelli. Quando però prendi coscienza che poi ci credono realmente fino alla fine allora penso che siamo uomini stupidi.
Anche io faccio parte di questa società, e faccio parte di quella categoria di uomini stupidi che sentono la necessità di mostrare qualcosa che è oltre le proprie possibilità, sarebbe assurdo dire oltre il proprio ego, ma è il momento dove vuoi piacere, devi, se vuoi avere qualche possibilità in più per restare visibile e avere contatti con altre persone.
Però noto anche che questa è la causa dei miei buchi.
C’è una guerra interna, qualcosa che mi fa perdere (o forse capire?).
Chi non attraversa periodi ci cecità? Quel momento dove fai tutto e non ti resta niente. Quei momenti dove non ti rendi conto di cosa sei e sopratutto di come vorresti essere. Vorrei guardare indietro e chiedermi un giorno se sono diventato quello che volevo essere. Ma capita che scegli di vivere cose a caso, sbagliate. Provi tutto come in un all you can eat.
E poi per fortuna arriva lo stop!
Scegli: mi sono fermato un momento, mi sono guardato indietro e mi sono detto (banalmente) "Voglio essere meglio di così", decisamente meglio.
Nel Mulino che vorrei si va tutti d’accordo. Non si fanno scelte sbagliate. A volte le scelte però potrebbero non dipendere proprio da te e non si va tutti d’accordo. E allora come si fa? In quel momento o sei un uomo stupido, o inizi e accetti di crollare. I buchi diventano voragini. Devi riprendere la pala e sistemare quel buco.
Ho pochi amici purtroppo, ho un carattere schivo, timido, sincero e i miei amici non vivono vicini a me. Il più delle volte mi trovo da solo. Ho scoperto molto tempo fa che i miei amici non colmeranno le mie voragini, loro ci sono sempre, certo! Due parole le diranno e aiuteranno, ma non mi salveranno da me stesso e io non riesco a chiedere aiuto se non quando sono al limite, quindi nessuno sa mai come sto.
Adesso arrivo a te e non lo so cosa sia successo. Sei arrivata nel momento di rottura, dove già viravo verso me stesso senza schermi, che credo sia un tipico momento di maturità maschile o per chi comunque ha attraversato momenti bui e caos e vede una luce di se. Vedere come non vorrei essere ha aumentato la mia soglia di selezione, prendendo coscienza che una persona non vale l'altra.
Vorrei ritrovarti intatta, vorrei poter essere me stesso sempre. Vorrei esserci sempre, tu mi hai detto che sai che “Lui c’è”,io. Si, mi piace sapere che ci sarò nella tua mente, essere quella parte di te, o quella parte in te.
Il più delle volte stare male è una scelta personale, una “immaturità" propria. Io ho scelto di starti dietro quando dopo mi hai detto che non era più possibile, ho scelto di accettare di vederti quando volevi tu e mi avevi già messo da parte. Ho accettato che ci consumassimo piano piano e lo sapevo. Ho accettato di voler dare quello che avevo, tutto, senza riserva e incondizionatamente. Ho fatto quello che potevo perché non volevo guardarmi indietro e rimproverarmi qualcosa e l'ho fatto con te, ti ho voluta vivere per quello che potevamo offrirci. Io so che tu hai dato tutto quello che potevi darmi, altrimenti non saresti tornata 15 volte da me. Io non ti cercavo e facevo fare tutto a te, sapevi benissimo che c’ero.
Mi hai detto: Mi stai odiando.
Non ti odio, io amo quello che sei, i tuoi capricci, e i tuoi buchi. Penso che anche tu ti sia data tutta. Ho sentito che ci provavi. Non sentirti meno se pensi di non avere nulla da rimproverarti. Ci sono momenti dove fai tutto e non ti resta niente. Direi che è stato molto meglio provare a fare tutto e vedere che invece qualcosa è rimasto, ad entrambi.
Io non ti odio.
L’unico rammarico è sapere che andrai avanti con altre persone, ma non con me. Ma il mulino che vorrei non esiste mica.
Alla domanda: tu mi pensi spesso?
Ti ho risposta che non lo so. È la verità, sei parte di qualcosa, sei amalgamata nell’aria, parte della mia vita. Dirti si, non basterebbe. Dirti no sarebbe mentire. Certe cose io e te non dobbiamo nemmeno chiedercele. Possiamo anche non pensarci, forse, ma ogni tanto qualcosa mi chiama e sei tu.
Ogni tanto, ho visto, basta rivedersi per qualche ora, e guardarsi da qualche metro di distanza senza una parola, che non c’è nulla da aggiungere. Sembra una cosa così banale, che non l’avrei mai creduto. Ieri siamo stati buoni amici, abbiamo parlato, bevuto, riso...vissuto.
Il resto sono ricordi, bellissimi. Sicuramente sei tra i più belli.
Come vedi non ti odio.
Solo che non sei tu. Non esisti. Sei una finzione creata dalla mia debolezza.
Al massimo odio me per non aver voluto guidare la mia vita, quando lei mi diceva che questa storia era un vuoto a perdere.
Solo che non sei tu. Non esisti. Sei una finzione creata dalla mia debolezza.
Al massimo odio me per non aver voluto guidare la mia vita, quando lei mi diceva che questa storia era un vuoto a perdere.
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