mercoledì 14 agosto 2019

"Bello e Dannato" - Storie di Superman

Memorie.
“C'era una volta...”
Una sera, o meglio, una notte di qualche anno fa...
finito il concerto con la cover band rock dove canto, riposti il microfono e l'in-ear nelle proprie bag morbide, mi diressi verso il bar. Un cliente del locale per complimentarsi con me mi offrì un bicchiere di vino rosso. E iniziai a sorseggiare.

Mi trovo in un bel locale di Oristano, è quasi tutto ricoperto dal legno con tono scuro, grigio per lo più, parecchio dedito alla musica live e al rock. Mi è sempre piaciuto esibirmi ad Oristano: il pubblico è attento, ci sono sempre tanti musicisti, alcuni veramente bravi, si può dire che sia una città difficile e conquistarla è stato molto gratificante.
Torniamo al vino rosso in mano, bevo a piccoli sorsi e nel frattempo sposto il mio sguardo per osservare la bellezza della vita altrui, gruppi di ragazze che chiacchierano, amici che bevono e ridono, coppie sedute separate dal tavolino, alcune molto belle, si tengono la mano o si sorridono in maniera amorevole e altre con più malizia. Rivolgo lo sguardo davanti a me, un po' distratto, per bere un altro sorso, ma mi blocco. Mi ghiaccio per un secondo perchè una ragazza, quella ragazza, mi sta fissando dritto negli occhi, cioè in realtà ho pensato “non sta fissando me”, con un sorriso malizioso che tanto mi piace. La ragazza era bellissima, caratteristiche fisiche esattamente come mi piacciono.
Sono un timido, molte persone non sono d'accordo su questa mia affermazione, però io ho distolto lo sguardo e non mi sono dato una minima possibilità, perchè non poteva essere per me.
Mi sposto un po' a parlare con il tastierista della serata, canzoni e le solite cazzate tra amici musicisti, ma lei è sempre lì, che mi fissa, e allora faccio un po' come nei film, e sinceramente mi sono sentito un po' un'idiota, perchè controllo se dietro di me ci fosse un cristo d'uomo figo come il modello di Dolce e Gabbana in slip bianco, ma non ho trovato nessuno in costume da bagno grondante di acqua di mare, quindi sta fissando me e ne sono sicuro. Ne parlo con Marco, anche lui dice che sono io il suo bersaglio, dico a Marco che è bellissima. Mi ingallettisco un po' e inizio a ricambiare lo sguardo, mi sento come al tempo delle mele, solo che c'era una canzone dei Modà in diffusione, che sfiga. C'erano tanti amici maschi attorno a lei, magari è fidanzata penso... no dai, non mi fisserebbe così. Le passo vicino con la scusa di cambiare posto, la guardo e mi sorride per niente timida, ma maliziosa e ricambio. Decide di spostarsi nella zona fumatori da sola, mi guarda e decido di non perdere l'occasione di conoscerla e di respirare il fumo di 30 persone con la dipendenza da nicotina (io non ho mai fumato in vita mia, odio il fumo passivo...e i Modà). Vado dritto verso di lei e sparo la prima cosa che mi viene in testa: “Ciao, rischio la vita se scambio due parole con te?”
Sembra una frase gentile da rimorchio, ma non sapevo come attaccare bottone, potete usare questa perla, fatemi sapere se ha funzionato. Lei mi sorride e mi dice che non c'erano problemi.
R (sta per Ragazza):“Siete molto bravi, tu hai una voce incredibile!
S (sta per Soggetto): “Grazie, e tu sei bellissima” … cristo santo. CRISTO SANTO! Ma l'ho detto veramente?
R: Si mette un po' a ridere, mi stringe la mano e dice “ comunque, io sono Paola (non ricordo il nome in realtà)”
S: “ah si, io sono Sergio.”
R: “Sei molto diverso sul palco
Ecco qui. Questa cosa non mi era mai stata detta, ma sapevo della sua esistenza, che da qualche parte sarebbe uscita come un verme dalla mela!
In quel momento io avevo chiuso.
“...ho visto la mia fine sul tuo viso...” cit. Battisti.

Possibile che quello che rappresento sul palco, mentre faccio rock, non sia riconoscibile quando ho finito di cantare? Possibile che il mio fascino per quel tipo di donna, forse veramente “bella e dannata”, che per due ore mi ha idealizzato come “bello e dannato”, poi rimanga delusa dalla mia impacciaggine?
Da quel giorno quella frase detta con tale freddezza, onestà e tranquillità ha risuonato e risuonato.
Ho iniziato a pensarci e ad avere diffidenza dalle persone che mi volevano conoscere nei live, o forse la diffidenza era più per me stesso, di non voler deludere.
Tant'è che poi ho incontrato una ragazza che non mi aveva mai sentito cantare, mi ha conosciuto in tutta la mia goffaggine, di non riuscire a parlare, di mangiare un pezzo di zucchina e farmelo cadere dalla bocca, imbarazzarmi, rovesciare il vino, fare battute che nemmeno in un pupazzo con già la risata stampata in faccia avrebbero potuto trovare rifugio. Comunque riuscì a suscitare il suo interesse ed era bellissima ed interessante. Poi, in realtà non era molto interessata a quello che facevo, cioè non era interessata a quello che scrivevo o a quello che cantavo... quasi. Insomma, da un estremo all'altro. Riuscì a smuovere qualcosa di quello che facevo registrando un video dimostrativo di un pezzo di una canzone che a lei piaceva. Basta.

Imparando ad accettarmi in questa mia “dualità” poi ho considerato la possibilità di non dover chiudere le porte. E infatti...
Conobbi un'altra ragazza poi, era a un mio live , iniziammo a parlare. Sembrava molto interessante, passioni in comune: la moto, lo sport e la musica.
Ho cercato di presentarmi subito per come fossi fuori dal mio contesto lavorativo, abbandonando l'idea di “prestazione”…
ma in poco tempo era difficile, comunque credo di piacerle, così decisi di invitarla a uscire.
C'è stato un momento dove i nostri discorsi si focalizzarono su due punti a me tipici:
  1. tanto lo so che sei pieno di donne dietro!” (affermazione con una mezza domanda dentro, aggiungerei classica domanda)                                                                                                   Ma chi? Dove? E poi... perchè? Ma è un luogo comune? Siccome ho un certo atteggiamento sul palco significa che devo stare dietro e viceversa, alle ragazze che sono venute a sentirci? Ma non credo che funzioni così, però sta storia la pensano in tanti.
    ma io sento i commenti che fanno, una col tubino giallo l'altra sera ha detto: vorrei essere quel microfono”.
    “Scommetto che aveva 60 anni”
    “Forse di più” … e ride.
    “APPUNTO!”
    E ce la ridiamo insieme, e penso di essermela cavata bene.
  2. Mi dice “Sei bello e dannato” … il bello lo accetto a fatica, però è soggettivo, so di non essere bello, sono un tipo, quando piaccio raccolgo il complimento. Di fatto anche il termine dannato mi piace... ma io non sono per nulla dannato. Cazzo! Pensate a Jim Morrison!Lui si che era bello e dannato! È una frase che mi è stata detta più volte. Non sono fotogenico, non mi drogo, non mi straccio di alcool, mangio poca carne, qualche volta è stato difficile prendermi o non mi sono fatto prendere, è vero, però a volte ti apro lo sportello (anche perchè così non mi distruggi la macchina chiudendolo), mi piace cucinare qualcosa di diverso e cenare con luce bassa e con candela accesa, sono un romantico (magari il miele lo tengo nella credenza), mi piace il silenzio, ho due gatti (sembra un post per Tinder), risulto in alcuni aspetti della conoscenza formale abbastanza sereno in realtà. Mi viene in mente una pubblicità che davano in TV, forse per un cioccolato: la rock star finisce di cantare con la sua rock band, tutto sudato, vestiti di nero, in pelle e il pubblico in delirio, volumi a palla, caos. Poi si vede lui che apre la porta di casa, casa sua completamente bianca, accende lo stereo con musica classica rilassante e si siede e si rilassa sul divano. Più o meno mi immagino così.
Ci siamo visti un paio volte e siamo stati molto intensi e molto bene. Poi qualcosa si è allentata di botto, senza nessun motivo apparente o dichiarato. L'ho avvertito subito. Tipo il bambino nel Sesto Senso :“vedo la gente morta”...Io penso che l'aspetto dannato sia scomparso dal mio CV idealizzato. Oh, io l'avevo detto subito: non sono propriamente uno stronzo.
Vorrei fare un appello per la salvaguardia a favore dei musicisti “non dannati”.
Questa cosa non mi pesa più, anzi mi fa sorridere. Negli anni quel primo avvenimento mi fece elaborare e realizzare che posso apparire in due modi completamente differenti. In molti casi quel modo così “dannato” spaventa (con i suoi luoghi comuni) e tiene certe persone lontane, oppure in maniera opposta attrae in un primo momento (e delude poi), e tutto questo avviene perchè mi piace vivermi il palco come un ring e le canzoni come fossero mie (faccio il mio lavoro insomma).
Ma cosa c'è dietro il vestito del rocker o del cantante? L'odore della pelle è sempre lo stesso, le mani sono quelle, i denti e le unghie le tira fuori quando servono.
Forse esiste un “bello e dannato” normale ( ho ripetuto spesso la frase BELLO E DANNATO, non perchè penso di essere bello, ne sicuramente dannato, è il luogo comune).
Sarebbe come essere Superman.
Sul palco ho i super poteri, una volta finito lì, spengo i poteri. E mi rimane solo il vestito.
Però Superman anche da soggetto era figo lo stesso, solo che fare costantemente il supereroe è faticoso, e se non ci riusciva lui...
Per ora ho conosciuto due donne che mi hanno vissuto per quello che sono: la prima si è trovata nel bel mezzo della mia crescita professionale, quindi ha subito tutti i cambi di dinamica, di orari, di tempo, di energie, di stanchezza. Quindi tutte le novità quasi in una botta. Ricordo quel periodo molto difficile per entrambi.
La seconda persona si è presa tutto di me, è arrivata che facevo già il rocker sul palco e facevo già il Vocal Coach richiesto in giro per l'Italia, ma mi aveva visto prima di tutto. Non c'era dualità con lei, non la vedeva. Quando cantavo, sapeva già chi fossi. Non mi guardava come le altre persone, mi osservava, fissa, con gli occhi grandi e scuri si godeva completamente me, senza sorridere, sorrideva mentre cantavo solo se le sorridevo io prima, si distingueva da tutti. Anche se adesso non stiamo più insieme, quelle poche volte che viene, lei fa sempre così. E vi dirò che lo trovo fortemente confortante.
Perché ho tirato giù sta roba? non ne sono sicuro, ma a me sta storia del bello e dannato non mi calza per niente.
"Sapevatelo".

2 commenti:

  1. (sembra un post per Tinder)..................... favoloso!

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  2. Sergio ma quanto sei speciale? Sul palco sei ipnotizzante, potente, esplosivo... Giù dal palco sei dolcissimo, attento ai minimi dettagli: come al primo appuntamento,seduti al tavolo di un ristorante, 2 mani che si sfiorano per la prima volta ... Tu lo noti e lo dici.

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