mercoledì 12 gennaio 2022

Aspettando l'alba


Questa l’ho scritta per me, l’ho scritta la mattina dopo, mentre aspettavo l’alba, mentre era appena passata la notte, una di quelle. 

E poi per quelle persone che come me si sono fatte rincorrere per un bel po’ dal passato, che hanno pensato alle scelte sbagliate e magari ci pensano ancora. 

Il passato c’è, ma non corre mica, deve restare indietro. 

Costruisco da adesso, quello che conta è ora.



A volte  mi capita di dover rinascere. Succede quando le cose che stavano ormai indietro si portano avanti. Sembra mettano tutto fuori posto. L’alba è il momento che rimette le cose che si sono spostate al loro posto. 

Qualche notte capita che le cose che stavano indietro facciano di tutto per portarsi avanti. Sembra che lo sappiano che mi sono già adoperato per fare ordine, ma la notte è lunga. È una battaglia sanguinosa, tutte le cose che stavano indietro si portano avanti: sbagli,  scelte, incontri evitabili, quelli mai vissuti,  verità mai dette,  rimpianti, sensi di colpa.

Nel caos, non fai caso che quella è semplicemente la vita di ciascuno. A volte pesa un po’ di più, altre meno e le cose che sono avanti sembrano contare poco: le vittorie, le soddisfazioni quello ho ricostruito. 

Sembra di stare sempre in mezzo alla guerra, sempre sul filo della sconfitta. 

Poi arriva l’alba, arriva sempre. 

Entrambe le frontiere si fermano e capiscono che giocano dalla stessa parte. L’alba arriva e ti fa capire che puoi fermarti.

Ti dice: Basta, sei qui, adesso.

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